Una volta un accento

per distrazione cascò

sulla città di Como

mutandola in comò.

 

Figuratevi i cittadini

comaschi, poveretti:

detto e fatto si trovarono

rinchiusi nei cassetti.

 

Per fortuna uno scolaro

rilesse il componimento

e liberò i prigionieri

cancellando l’accento.

 

Ora ai giardini pubblici

han dedicato un busto

“A colui che sa mettere

gli accenti al posto giusto”.