C’era una volta un “I” senza puntino:

gliel’aveva soffiato via

un vento sventato

scambiandolo per il cappellino.

Rimasto così

senza testa,

che male ci resta

quel povero “I”,

davanti ai suoi fratelli e ai suoi cugini

tutti ricconi e pieni di puntini.

Ma una matita rossa

che passava di là

gli regalò un puntino di fuoco,

rosso come la mela,

così bello e fiammante

che tutta la parentela

per gelosia

ci fece una malattia.