Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

255. Ciao!

Ciao! Siamo due bambine,

quasi due ragazzine.

Ci piacciono gli animali,

anche molto bestiali.

Ci piacciono le lasagne

e non facciamo mai lagne.

Abbiamo una tartaruga

che non ha nemmeno una ruga.

254. L'accento

Sembra proprio un cappellino

questo segno birichino.

Le parole trasformate,

ora che son accentate

cambian di significato,

da questo segno un po’ fatato.

C’era un faro ed un però,

ora è un pero con un farò.

C’è una bimba un po’ più là

Sarà Sara? E chi lo sa?

Parte per Como lo zio Totò

lasciando l’orologio sul comò.

Oh che grande confusione!

Sembra una rivoluzione.

Ma se l’accento conosciam

noi di certo non sbagliam.

252. Carnevale Italiano

Carnevale, quanto colore!
Fa felice ogni cuore.
Verde, rosso, giallo, turchino
è il vestito di Arlecchino,
Pulcinella è tutto bianco
di scherzar non è mai stanco,
Colombina è colorata
l'allegria è assicurata,
tutto nero è Balanzone
sempre serio col panzone,
Stenterello è azzurro e giallo
or ci invita ad un ballo.
Carnevale quanto colore!
Ci regala tanto amore!
Pulcinella napoletano,
Pantalone veneziano:
tutti parlano in italiano.
Molte son le tradizioni
in un paese con tante regioni.
C'è una cosa che le unisce:
un amor che non tradisce.

251. La gallina Pasqualina

È simpatica e carina

questa giovane gallina,

mi dà uova ogni mattina,

l’ho chiamata Pasqualina.

Quando è allegra e spensierata

fa le uova di cioccolata.

Pasqualina con la cresta

è già pronta per la festa,

una festa d’amore e pace,

in ogni cuore l’odio tace.

Senza odio non c’e’ guerra,

si sta bene su tutta la terra.

Pasqualina dà uova in abbondanza

per la festa della speranza.

250. Filastrocca per conoscere il verbo

Se risponde a cosa fa?

di sicuro un verbo sarà

ed è un verbo a condizione

che abbia una sua coniugazione,

perché un verbo può finire

solo in are, ere o ire.

Due soltanto gli ausiliari,

sono qui per aiutare:

hanno una propria coniugazione,

ti fanno intuire il tempo dell’azione.

Essere e avere, due verbi speciali:

aiutano gli altri, sono amici leali.

Tanti sono i modi e i tempi,

se ci pensi ti spaventi.

Sono semplici e composti,

te li insegno a tutti i costi.

Tempo semplice? È normale,

userai una voce verbale;

se poi due ne userai,

un tempo composto otterrai.

249. Che bello l'arcobaleno

Amo le cose belle
nel cielo le stelle
che fanno la notte
un po' meno nera
amo la primavera
che fa ritornare
le rondini in cielo
e poi rifiorire
il pesco ed il melo
amo l'arcobaleno
che riporta il sereno
dopo la tempesta
ed è come una festa
e se nel cielo
esso non appare
me lo metto io
a disegnare
fra i miei pastelli
cerco i colori più belli
e con la fantasia
ed anche il cuore
in un minuto nemmeno
ecco l'arcobaleno
lo vado a mostrare
a mamma mia
lei m'accarezza e dice
"è tanto bello amore".

248. Nascondino tra le nuvole

Nel cielo brillano le stelle
sono tante son tutte sorelle

tra di loro però ce n'è una
che ama giocare con la luna

fra le nuvole gioca a nascondino
ogni tanto si mette a fare capolino

ma finisce dietro una grande nera
e scompare tutta la notte intera

le sue sorelle si stancano d'aspettare
e nel buio si mettono a riposare.

247. Diverso

Parola che scotta la lingua: egoismo.

Parola che brucia la bocca: razzismo.

Tra tante parole simpatiche e belle

razzismo e egoismo son certo sorelle.

 

Due brevi parole, due squallidi mali:

voler che i diversi diventino uguali.

“Diversa cultura, diverso colore,

diversa la razza, diverso l’odore…

Mi danno fastidio, cacciateli via:

la terra che pestano, in fondo, è la mia

e se c’è qualcuno che stare qui osa

deve essere uguale!” - Ma uguale a che cosa?

 

Diverso è ricchezza, non certo un delitto:

la terra è di tutti, l’ho detto e l’ho scritto.

“Non ho mai sentito una cosa più sciocca:

non dire scemenze e chiudi la bocca!”

L’assurda pretesa che tutto sia uguale

vi rende la vita noiosa e banale.

Aprite le porte, aprite la mente:

diverso è più allegro, è più divertente!

 

Volete che il mondo sia senza colori,

sia grigio di dentro e grigio di fuori,

perciò io concludo con l’ultimo verso:

evviva i colori, evviva il diverso!

246. Sicurezza

Per stare tranquilli e al sicuro

non serve una porta né un muro,

ma un mondo pulito e migliore,

un mondo di pace e di amore.

 

Non servon fucili e pistole,

ma abbracci, carezze e parole

che faccian capire alla gente

che l’odio non serve a un bel niente.

 

Per render la vita sicura

c’è solo un rimedio, una cura:

non viver con rabbia e divisi,

ma insieme, tra mille sorrisi.

 

Se vivi tremando di rabbia

la vita diventa una gabbia.

Le sbarre non dan protezione,

ma chiudono il cuore in prigione.

 

Vivendo in pace e armonia

la rabbia scompare, va via:

se ti serve più sicurezza,

trasforma il tuo pugno in carezza!

245. La mia mamma

Quando apro i miei occhi al mattino

la mia mamma mi viene vicino,

mi accarezza pian piano la testa,

poi sorride e i suoi occhi fan festa.


Non ci sono, lo so, mamme brutte,

ma la mia è la più bella di tutte.

Se son triste sa sempre che fare,

sa cantare, ballare e giocare.


Se, correndo, mi faccio un po’ male,

la mia mamma ha un rimedio speciale:

mi dà un bacio e così, per magia,

tutto il male che avevo va via.


Voglio dirle tantissime cose,

regalarle bellissime rose

e una casa che sembra un castello,

col giardino, ma senza il cancello.


Chiamo tutti i bambini del mondo

e facciamo un bel girotondo

con la mamma che ride e poi dice:

“Son contenta se tu sei felice!”

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