Gennaio con febbraio fa il paio febbraietto freddo e maledetto, marzo è pazzo, aprile dolce dormire, maggio è paggio, giugno la falce in pugno, luglio canta il cuculo, agosto moglie mia non ti conosco, settembre la notte al dì contende, ottobre chi vuole si copre, novembre all'inverno si arrende, dicembre, davanti ti ghiaccia e dietro t'offende.
|
E' febbraio monellaccio molto allegro e un po' pagliaccio; ride, salta, balla, impazza, per le vie forte schiamazza; per le vie e per le sale accompagna il Carnevale. Se fra i mesi suoi fratelli ve ne sono dei più belli, il più allegro e birichino, sempre è lui, ch'è il più piccino.
La sai tu, la storia di Fata Bianchina che soffice, cheta, dal cielo calò? Tranquilla discese una grigia mattina, e il candido manto su tutto gettò. I bimbi, felici, batteron le mani, i passerottini gemeron: -Ci, ci. Guardò il contadino sui campi lontani e disse contento :- Va bene così... Ma il sole, col vivido disco di fuoco, nel cielo schiarito ad un tratto brillò, e Fata Bianchina dovè, a poco a poco, disfarsi nel pianto. Così se ne andò.
E' dicembre, freddo e gelo, fischia il vento giù dai monti, l'acqua è ghiaccia nelle fonti, ma se il tempo è così freddo cosa importa? Fra gli alari, negli sperduti casolari, brilla il fuoco, lietamente tutti aspettano il Natale. Una grande luce s'accende ed annuncia al mondo intero che Gesù, bambino è nato. tanti doni ci ha portato.
Giù dal cielo grigio grigio zitta zitta lieve lieve lenta lenta bianca bianca sulla terra vien la neve; mille bianche farfalline fanno il manto alle colline, mille candide farfalle fanno ai campi un bianco scialle. Mille fiocchi immacolati danno ai monti, ai boschi, ai prati, alle strade, ai tetti, al suolo un bellissimo lenzuolo. I bambini guardan fuori e non aprono più bocca e la neve lenta lenta scende scende fiocca fiocca.
Io son Dicembre che Dio vien dal cielo, brucio davanti e dietro son gelo, mangio capponi, capretti e agnelli e sono il peggio dei miei fratelli. Dell'anno porto la luce più breve, porto la notte più buia e la neve; ma San Nicola ammazza il maiale... poi vien Lucia, San Tommaso e Natale.
Io sono quel povero di Dicembre, davanti al fuoco mi scaldo e mi rallegro e mi rivolto, fra gli altri mesi migliore mi porto.
Sentila, soffia, sentila, sbuffa: dolce ti graffia, un'aria buffa. Senti che voce, senti che fiato, vento veloce, vento fatato. Senti carezza, senti spintone, aria di brezza, vento burlone.
No, non è una sola goccia, sono tante, sono pioggia: scende sciolta, lava, bagna, dà da bere a ogni campagna, riempie buchi nelle strade, fruscia fresca mentre cade, fa la doccia al mondo secco, dà una goccia ad ogni becco.
Bianca cosa luminosa cala silenziosamente, leggermente si riposa sulle cose sulla gente. Bianca meraviglia muta che si guarda con stupore, luce in terra ricaduta che ti fa battere il cuore.
|
|