Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

214. Le stagioni

Prima viene Primavera
con i fiori sulla pianta,
poi Estate calda e chiara
quando la cicala canta,
poi Autunno bruno e quieto
con castagne e foglie rosse,
poi Inverno infreddolito
con starnuti, gelo e tosse.

213. Teste fiorite

Se invece dei capelli sulla testa

Ci spuntassero  fiori, sai che festa?

Si potrebbe capire a prima vista

chi ha il cuore buono, chi la mente trista.

Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose:

non può certo pensare a brutte cose.

Quest’altro, poveraccio, è di umor nero:

gli crescono le viole del pensiero.

E quello con le ortiche spettinate?

Deve avere le idee disordinate,

e invano ogni mattina

spreca un vasetto o due di brillantina.

212. Pesci! Pesci!

Pescatore che vai sul mare

Quanti pesci puoi pescare?

 

Posso pescarne una barca piena

con un tonno e una balena,

 

ma quel ch’io cerco nella rete

forse voi non lo sapete:

 

cerco le scarpe del mio bambino

che va scalzo poverino.

 

Proprio oggi ne ho viste un paio

nella vetrina del calzolaio:

 

ma ce ne vogliono di sardine

per fare un paio di scarpine….

 

Poi con due calamaretti

gli faremo dei laccetti.

211. La voce della coscenza

Conosco un signore

di Monza o di Cosenza

che si vanta di dar retta

alla “voce della coscienza”.

 

Il guaio, con questo signore

di Busto o di Forlì,

è che alla sua “coscienza”

manca una piccola “i”.

 

Se lui ruba, lei lo loda.

Se lui fa il prepotente

lei gli manda un telegramma:

-Mi congratulo vivamente.

 

Lui infila più bugie

Che aghi su un pino?

lei subito applaude:

-Bravo, prendi un bacino.

 

E dovreste sentire

quel tale cosa dice:

-Sono in pace con la coscienza,

perciò sono felice!

 

Ho provato ad avvertirlo,

insomma a fargli capire

e una “coscienza” simile

è inutile starla a sentire.

 

Lui però mi ha risposto:

-Andiamo! Per una “i”!-

quel bravo signore

di Bari o Mondovì.

210. I mari della luna

Nei mari della luna

tuffi non se ne fanno:

non c’è una goccia d’acqua,

pesci non ce ne stanno.

Che magnifico mare

per chi non sa nuotare!

209. Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno,

brilla in cielo l’arcobaleno:

 

è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa festeggiato.

 

È bello guardare a naso in su

le sue bandiere rosse e blu.

 

Però lo si vede – questo è il male –

soltanto dopo il temporale.

 

Non sarebbe più conveniente

il temporale non farlo per niente?

 

Un arcobaleno senza tempesta,

questa sì che sarebbe una festa.

 

Sarebbe una festa per tutta la terra

fare la pace prima della guerra.

208. Giovannino perdigiorno

Giovannino perdigiorno

ha perso il tram di mezzogiorno,

ha perso la voce, l’appetito,

ha perso la voglia di alzare un dito,

ha perso il turno, ha perso la quota,

ha perso la testa (ma era vuota),

ha perso le staffe, ha perso l’ombrello,

ha perso la chiave del cancello,

ha perso la foglia, ha perso la via:

tutto è perduto fuorché l’allegria.

207. A Roma

A Roma c’è il Colosseo

In mezzo al Colosseo

c’è un gatto

che fa:

Maramèo!

206. La bella addormentata

Le favole dove stanno?

C’è n’è una in ogni cosa:

nel legno del tavolino,

nel bicchiere, nella rosa.

La favola sta li dentro

da tanto tempo, e non parla:

è una bella addormentata

e bisogna svegliarla.

Ma se un principe, o un poeta,

a baciarla non verrà

un bimbo la sua favola

invano aspetterà.

205. Il povero ane

Se andrete a Firenze

vedrete certamente

quel povero ane

di cui parla la gente.

 

È un cane senza testa,

povera bestia.

Davvero non si sa

ad abbaiare come fa.

 

La testa, si dice,

gliel’hanno mangiata…

(La “c” per i fiorentini

è pietanza prelibata).

 

Ma lui non si lamenta,

è un caro cucciolone,

scodinzola e fa festa

a tutte le persone.

 

Come mangia? Signori,

non stiamo ad indagare:

ci sono tante maniere

di tirare a campare.

 

Vivere senza testa

non è il peggio dei guai:

tanta gente ce l’ha

ma non l’adopera mai.

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