Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

164. L’automobile gelosa

C’era una volta un’automobile

di cioccolata,

guidata da un autista

di frutta candita

e dentro gremita

di caramelle in gita.

C’è ancora? Ma si:

sta sempre lì,

nessuno la tocca:

sta in una vetrina

e va ad acquolina in bocca.

163. Nuovi proverbi

Chi va piano non arriva a Milano,

Can che abbaia

strada gaia.

Chi va con la pecora

impara a belare.

Ride bene chi ha tutti i denti.

Osso di sera

cena leggera,

osso di mattina

colazione poverina.

Il peggior sordo è quello

che fa finta di sentire.

Pensa dieci parole

prima di dirne due sole.

162. Posso diventare un telecronista?

Telecronista che teletrasmetti,

che teleparli e telebalbetti,

se ti teleimpaperi e telefarfugli,

o per la fretta ti teleingarbugli,

mezza Italia, si può dire,

ti manda a farti telebenedire.

161. Filastrocca sempliciotta

Filastrocca sempliciotta,

non è notte se non annotta,

non è il gallo che va al galoppo,

non è il ratto che fa il rattoppo,

non è il pizzo che mangia la pizza,

non il vulcano che vulcanizza,

non campa soltanto il campanaro,

non ha zampe lo zampognaro,

non viene dal faro la farina,

la rapa è onesta, non rapina;

e, per finire la filastrocca,

il saltimbocca non salta in bocca.

160. Il paese di Vacanze

Avete studiato la geografia

dell’Italia, dell’India

e della Bulgaria;

ma quella del paese di Vacanza

l’avete studiata?

E’ un paese senza confini

né a Sud né a Nord,

una terra beata è questa

dove ogni giorno è festa,

è tutta di domeniche

è fatta la settimana.

Gli scolari ci vanno

tre mesi all’anno,

un mese gli impiegati di concetto,

un viaggetto ci fanno gli operai,

e c’è anche, un poveretto,

qualcuno non ci va mai:

per i monti e per il mare

non gli danno il lasciapassare.

159. Perché non ci insegni una filastrocca per tenere a mente le lettere dell’alfabeto?

Filastrocca dell’A B C

ve la canto subito qui:

A è l’automobile con l’autista

B è un bar col suo barista

C il controllore del treno diretto,

D la diga che fa un laghetto,

E l’elicottero per volare,

F la falce per falciare,

G un gettone per telefonare,

I l’idrante del pompiere,

L è la lepre ed il levriere

M è il mare con tutte le onde,

N la nebbia che ti nasconde,

O l’orologio che dice le ore,

P il pallone del calciatore,

Q il quadro del pittore,

R la radio del radioabbonato,

S il sole che ci ha svegliato,

T s’intende è la televisione per la teletrasmissione,

U nel nido è un uccellino,

V la vettura del vetturino,

e Zeta, lettera musicale, è la zampogna di Natale.

158. Perché una cosa non vera si dice bugia?

C’era una volta (ma

dove nessuno sa)

il paese dei bugiardi:

un paese dove nessuno

diceva la verità.

Quando spuntava il sole

c’era qualcuno pronto

a dire: - Che bel tramonto! –

Di sera, naturalmente,

quando brillava la luna,

si lamentava la gente:

- Ohibò, che notte bruna,

non ci si vede niente –

Se tu ridevi: - Peccato,

che gli sarà capitato

di male? –

E se piangevi, invece:

- Che tipo originale,

sempre allegro, sempre in festa,

chissà che ci ha in testa? –

Chiamavano acqua il vino,

seggiola il tavolino

e tutte le parole

le rovesciavano per benino;

fare diverso non era permesso,

ma essendoci abituati

si capivano lo stesso.

Un giorno in questo paese

capitò un certo ometto,

il quale poveretto

il codice dei bugiardi

non l’aveva mai letto

e senza riguardi

se ne andava intorno

chiamando giorno il giorno

e sera la sera

e non diceva una parola

che non fosse vera.

Dall’oggi al domani

lo fecero pigliare

dall’acchiappacani

e mettere all’ospedale.

- E’ matto da legare,

dice sempre la verità. –

- Ma no, ma via, ma va…-

Parola d’onore,

chiedetelo al dottore. –

E’ un caso interessante,

- Verranno da distante

cinquecento professori

per studiargli il cervello. –

La strana malattia

fu descritta in cento puntate

sulla Gazzetta della bugia.

Infine per contentare

la curiosità

popolare

l’Uomo-che-diceva-la-verità

fu esposto a pagamento

nel giardino zoologico

in una gabbia di cemento armato.

Ma qui la faccenda

si complicò in maniera tremenda,

perché il malato tutti contagiò.

La malattia, vedete, era infettiva,

a un po’ alla volta in tutta la città

si diffuse il bacillo della verità.

Medici, poliziotti, autorità,

tentarono il possibile

per frenare il flagello:

ma non ci fu niente da fare.

La gente – questo è il bello –

Non si lasciava curare

Col “siero della bugia”

(uno sciroppo nero, disgustoso),

liberò il prigioniero,

lo elesse presidente

e chi non mi crede

non ha capito niente.

157. Che cos’è la pastinaca?

Conosco un pescatore

che pesca senza rete,

senz’amo, senza canna:

voi non lo conoscete?

Pesca dolci, biscotti,

chicchere scompagnate,

bambolotti di gomma,

cartoline illustrate.

E’ un grande pescatore,

questa mia conoscenza,

e pesca solamente

nelle pesche di beneficenza.

156. Perché crescono i capelli?

Se invece dei capelli sulla testa

ci spuntassero i fiori, sai che festa?

Si potrebbe capire a prima vista

chi ha un cuore buono, chi ha una mente trista.

Il tale ha in capo un bel ciuffo di rose

Segno che pensa solo dolci cose.

L’altro è certo un signore di umore nero

gli crescono le viole del pensiero.

E quello con le ortiche spettinate?

Deve avere le idee disordinate.

155. Perché le sedie hanno quattro gambe?

Benvenuto-Mai-Seduto

l’avete conosciuto?

Io sì.

Era un tipo così così:

niente di speciale;

ma aveva uno strano male:

a stare seduto

invecchiava

d’un giorno ogni minuto.

Allora per restare

Sempre giovane, che fare?

Non si sedeva mai:

lavorava, viaggiava,

andava e veniva,

in piedi dormiva,

in piedi mangiava.

E se una volta, stanco,

sopra una sedia

si abbandonava,

tac:

gli nasceva un capello bianco

e gli cadeva un dente,

e lui balzava in piedi

immediatamente.

In mezzo alla gente

l’avrete certo veduto:

è il più giovane di tutti

Benvenuto-Mai-Seduto.

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