Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

104. Il gallo in portantina

 

Quattro soriani una mattina

portavano il Gallo in portantina.

 

Non vi par strano, Messer Galletto,

da parte dei gatti tanto rispetto?

- Madama Gallina, in fede mia,

voi parlate per gelosia.

I gatti mi onorano perché son saggio,

e ora mi portano in viaggio.

 

Ma appena furono un poco lontani,

sai che fecero i quattro soriani?

In quattro bocconi, e senza rispetto,

si divorarono il galletto.

103. due perchè

Perché di notte abbaiano i cani?

Perché hanno udito dei passi lontani,

perché hanno visto le lucciole

in processione,

perché non trovano il padrone,

per cento e cento ragioni più una:

perché vogliono mangiarsi la luna.

 

Perché le galline van presto a letto?

 

Perché hanno poca fantasia…

E’ bello di sera stare al freschetto,

chiacchierare in compagnia:

ma a loro non piace le stelle guardare,

non è mica roba da beccare…

102. Una strana malattia

 

Conoscete quel signore

di via Passadilà?

E’ impazzito per colpa

della pubblicità.

 

Passeggiando per le strade

leggeva ogni manifesto;

“Con PUM bucato rapido!”

“PIM PAM lava più presto!”

 

“Un formaggino atomico?

BRIC-BRAC! Orsù, provatelo!”

“Il re dei formaggini

è BRUC! Tosto assaggiatelo!”

 

Per non far torto a nessuno

di quei bei cartelloni

quel signore comperava

ogni sorta di saponi

si riempiva la casa

di spaghetti e formaggini,

di fagiolini in scatola,

di biscotti e biscottini,

aveva un armadio pieno

di conserva di pomodori,

diciotto frigoriferi

e venti televisori.

 

Non avendo più posto

in casa per altri acquisti

ha perso la ragione

e vive giorni tristi.

 

Adesso per guarirlo

gli hanno fatto, all’ospedale,

un manifesto apposta,

di misura eccezionale,

 

e sopra ci sta scritto:

“Comprate solamente

le cose che vi servono

e che vi piacciono veramente!”

 

Tre o quattro volte al giorno

lo mostrano al malato:

lui lo sa già a memoria…

ma chissà se l’ha imparato!

101. Bandiere

E’ bella, la bandiera tricolore

e sboccia al sole come sboccia un fiore.

 

Ma le bandiere sono tutte belle,

fatte per sventolare

insieme, come sorelle…

 

L’italiana, l’inglese, la francese,

la russa, la cinese

e quella di Maometto:

mille più bandiere a braccetto!

97. Il bambino di gesso

 

C’era una volta

un bambino di gesso.

Non correva,

non saltava,

non gridava;

pantaloni

non sporcava,

bottoni

non perdeva;

non faceva le boccacce

alla gente;

dai balconi

non buttava

niente…

 

Insomma era perfetto,

un modello senza difetto

e senza eccesso:

era proprio un bambino di gesso.

100. Una nuova invenzione

 

Ho inventato una macchina

che legge nel cervello.

 

Inutile tentare

di nasconderlo sotto il cappello.

Io vedo, col mio apparecchio

nella testa della gente.

 

Di tutti gli spettacoli

questo è il più divertente.

Vedo…vedo un ometto

più triste che ridicolo:

nel secolo ventesimo

ha i pensieri di un cavernicolo…

 

Vedo…vedo un signore

ben poco originale:

ha in testa solo quello

che legge nel giornale.

 

Guardiamo nella testa

di quel giovanottone:

ci si leggono appena

le parole di una canzone…

 

Una signora.Spiamo

sotto il suo cappellino?

“Bau!Bau!” Cosa? Ho capito:

pensa al suo cagnolino.

 

Vedo un bambino. E’ piccolo.

Ce l’avrà almeno un pensiero?

Sorpresa! Guardate voi stessi:

sta pensando al mondo intero.

 

 

99. Lettera di un terrestre

 

Tu che a Pisa giochi alla palla,

o lanci una trottola a Trento,

o tu, indiano di Bologna,

tu, cow-boy di Benevento,

 

tra vent’anni, dieci, sarai

senza meno il capitano

d’un’astronave lanciata su Venere, o più lontano…

 

O forse il timoniere

del razzo per l’Orsa maggiore?

Il radiotelegrafista,

il cuoco di bordo, il dottore?

 

E’ certo che andrai sulle stelle

come oggi si va in campagna:

lassù scriverai il tuo nome

che ora graffi sulla lavagna.

 

Noi poveri vecchi terrestri,

allora non disprezzare:

sì, saremo rimasti a terra,

ma ti abbiamo insegnato a volare.

98. L'automobile del futuro

 

Qualche volta mi figuro

l’automobile del futuro.

 

Sarà una cosa straordinaria

e andrà per terra, per mare e per aria.

 

Sarà elettronica, automatica,

brava in fisica e in matematica.

 

Il conducente, durante il viaggio,

potrà dormire, guardare il paesaggio:

 

penserà l’auto a manovrare,

a trovarsi da parcheggiare,

a stare attenta nei sorpassi,

a schivare le buche e i sassi

 

(che saranno di sicuro

buche e sassi del futuro).

 

Avrà un cervello disciplinato,

ai regolamenti affezionato,

 

e se il Codice infrangerà

da se stessa si multerà.

96. Il libraio

Proprio davanti a casa mia

c’è sull’angolo della via

una strana libreria.

 

Il libraio è un vecchio ometto

la sua bottega è solo un carretto

coi libri in fila su un palchetto.

 

Intorno al carretto c’è uno studente,

un pensionato ed altra gente

che sfoglia i libri e non compra niente.

 

Il vecchio libraio non protesta:

per chi ha tasche vuote e buona testa

guardare i libri è già una festa.

95. Un libro straordinario

 

Che libro straordinario

l’orario

ferroviario!

 

Ci sono dentro tutte le stazioni,

tutti i treni con tutti i vagoni,

con tutte le fermate

obbligate:

di ogni treno ti sa dire

a che ora deve partire,

a che ora arriverà

e di dove passerà.

 

Che uomo straordinario

quello che ha scritto l’orario!

Poco ma sicuro,

conosce il futuro

molto,molto di più

dei profeti del tempo che fu.

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