Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

84. La portinaia

Portinaia che fai sul portone?

Io conto tutte le persone.

Con la scopa tengo a bada

i cani e i gatti della contrada.

Giorno e notte, in ogni momento,

faccio la guardia al casamento:

se la sua pace qualcuno minaccia,

io gli sbatto la porta in faccia.

83. Il gelataio cambia colore

 

Viene dai monti un vento freschetto:

gelataio, cambia il carretto!

 

Metti da parte i rosei coni,

la crema, la fragola, i lamponi.

 

Viene l’autunno dalla montagna

ed ha già odore di castagna.

 

Fatti dunque caldarrostaio,

cambia il carretto, o gelataio.

 

Ad ogni stagione tu cambi pelo

e cambi colore come fa il cielo.

 

82. Il cascherino

Coi maritozzi in testa te ne vai,

o mascherino che non caschi mai!

 

Ti fa fretta alle spalle, e scampanella,

il tram che viene dalla Garbatella,

e ti sgrida con stridere di freni:

ma tu hai da fare con la sella che

troppo alta è per te,

e sui pedali a tempo ti dimeni,

ciclista, ballerino e giocoliere;

e si arrende, e sorride a te il tranviere

quando a uno svolto in salvo te ne vai,

 

o cascherino che non caschi mai

81. Venezia

Il Ponte di Rialto

guarda nella Laguna

e vede un altro ponte

con sopra un’altra luna…

 

Qual è il ponte vero?

Qual è la vera luna?

80. Milanone

Milano, Milanone,

tu somigli al tuo panettone,

un po’ scura di fuori,

così buona di dentro:

e giri tutta intorno al Duomo

che sta in centro.

79. Genova

A Genova, di notte,

una sirena ha chiamato:

parte la bella nave

che l’àncora ha salpato.

 

Un grappolo di luci

si stacca dalla città:

è un palazzo di sette piani

che per mare se ne va…

78. Roma

I ranocchi di Villa Sciarra

A Villa Sciarpa c’è un laghetto,

ci stanno due rane e un ranocchietto

su una foglia – e ancora ne avanza –

ci fanno cucina, salotto e stanza.

Non pagano affitto né caparra,

beati i ranocchi di Villa Sciarra!

 

La festa di Trastevere

Per la festa di Trastevere

si tostano le noccioline,

si accendono sugli alberi

diecimila lampadine,

e al bambino che si dispera

se il palloncino è scoppiato

comprategli una nuvola

di zucchero filato!

 

I gatti di Roma

I gatti di Roma

sono gatti letterati:

si radunano soltanto

nei luoghi più celebrati.

 

Al Pantheon ed al Foro,

incuranti dei turisti,

fanno i loro concerti

quei nobili musicisti.

 

Sono poveri e spelacchiati,

e se la passano male,

ma restano pur sempre

i gatti della Capitale.

 

I turisti, si sa,

son sempre distratti:

vedono solo la Lupa

e non apprezzano i gatti.

 

Gli scrittori parlano solo

delle oche del Campidoglio,

animali così sciocchi

senza un filo d’orgoglio.

 

Ma i romani de Roma

sanno la verità,

e vogliono molto bene

ai gatti di città.

 

Tu li vedi portare

cartocci e cartoccetti

con gli avanzi di cucina

ai loro prediletti.

 

Con discreto sussiego

i felini sapienti

non perdono mica il tempo

in tanti ringraziamenti:

fuori tiro dai sassi

lanciati dai ragazzetti,

fan colazione al sole

e si leccano i baffetti.

77. L'anno passato

Io l’ho bell’e dimenticato

l’anno passato:

morto e sotterrato.

 

E’ rimasto un foglietto

sul calendario appeso alla parete,

e pare quando al cine

l’ultimo quadro ancora non ci cancella

ma già in fondo alla storia più bella

viene fuori la parola “fine”.

 

Meglio mi trovo

con l’anno nuovo,

tutto lustro e gaio

come un paio di scarpe appena uscite

dalla vetrina del calzolaio.

 

Le scarpe del nuovo anno…

Dove mi porteranno?

 

No, no, niente domande:

c’è una strada soltanto,

aperta, grande, e va avanti!

76. Filastrocca di natale

 

Ritorna ogni anno, arriva puntuale

con il suo sacco Babbo Natale:

nel vecchio sacco ogni anno trovi

tesori vecchi e tesori nuovi.

C’è l’orsacchiotto giallo di stoffa

che ballonzola con aria goffa:

c’è il cavalluccio di cartapesta

che galoppa e crolla la testa;

e in fondo al sacco, tra noci e confetti,

la bambolina che strizza gli occhietti.

Ma Babbo Natale sa che adesso

anche ai giocattoli piace il progresso:

al giorno d’oggi le bambole han fretta,

vanno in auto od in lambretta!

E l’orsacchiotto, al posto del cuore,

ha un modernissimo motore.

Nel vecchio sacco pieno di doni

ci sono ogni anno nuove invenzioni.

Io del progresso non mi lamento

anzi, vi dico, ne sono contento.

“Viva la Scienza se ci dà

un poco più di Felicità!”.

Signori scienziati, vi prego, inventate

le meraviglie più raffinate:

ma per favore, lasciate stare

certi giocattoli che fanno tremare…

Non vanno bene per la mia sacca

le bombe atomiche e bombe acca!

Bella è la pace, chiara la via,

dite la vostra che ho detto la mia.

 

 

 

 

75. L'omino delle nuvole

 

Le nuvole sono le tende del cielo.

Chissà dov’è l’omino che le tira..

Dev’essere un tipo distratto,

oppure un poco matto.

A volte si dimentica

di fare il suo dovere:

allora sono guai,

perché non piove mai.

 

Quando chiude le tende troppo in fretta,

eccoti un temporale

tra un tuono e una saetta.

Ma lui non si spaventa,

e in mezzo all’uragano si addormenta:

allora piove, piove, piove,

la gente non ricorda

più la faccia del sole!

 

L’omino delle nuvole è un impiegato

poco disciplinato:

lavora quando vuole, senza orario,

e poi magari pretende

che gli paghino lo straordinario

anche se non sta attento alle sue tende!...

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