Il gioco.
C’è vita senza gioco?

Bambini che gattonano, corrono, manipolano oggetti, inventano e costruiscono rincorrendo la loro fantasia… adulti che sembrano bambini, che si dimenticano per un momento della loro realtà ed entrano in una fase atavica, quasi mistica…che magia il gioco!

Ho deciso di trattare il tema del gioco in tutti i suoi aspetti più rilevanti lungo tutto l’arco della vita degli esseri umani, proprio perché lo ritengo il veicolo trainante dell’età dello sviluppo ma anche una componente fondamentale della vita in ogni sua fase temporale.

Affronterò le sue funzioni pedagogiche, socioculturali, di sviluppo psicofisico e i suoi risvolti psichici, parlerò della mia esperienza di animatore ludico per bambini e delle tematiche incontrate rispetto a quello che ho imparato da pedagogisti e psicologi durante il mio percorso scolastico portando esperienze dirette anche del rapporto con i genitori dei bambini, ma soprattutto del gioco come forma di libertà, espressività e diritto all’infanzia di cui i bambini, purtroppo, non in tutte le parti del mondo possono beneficiare.

La nostra vita è di tipo socio-culturale, l’apprendimento avviene a partire dagli altri sia in modo diretto, interagendo con loro o indiretto attraverso opere prodotte da altri esseri umani come libri, quadri, musica e cosi via.

Il gioco è la prima forma di socialità che un bambino attua e da cui apprende quello che lo circonda, impara comportamenti e regole, comunica e si esprime, è per lui la forma più naturale e spontanea di tutto ciò e lo affronta molto seriamente.

Il desiderio di giocare, anzi il bisogno di giocare, non abbandona l’uomo alla fine dell’età dello sviluppo, ma rimane sempre ben radicato in tutti, anche se molti cercano di nasconderlo.

La ricerca del piacere, e il gioco dà piacere, anzi senza piacere il gioco non è più gioco, mai ci lascia e aiuta oltretutto a scaricare tensioni, stress, stanchezza, fondendo Io, Es e Super-io, aumentando le potenzialità di ognuno e permettendo di recuperare energie che si pensava sparite.

Non c’è vita senza gioco, esso è antecedente anche alla cultura umana, esiste dalle fasi primordiali del mondo, ne sono testimonianza gli animali che hanno innato il senso del gioco. Ecco il punto focale, il gioco ha un senso o forse mille sensi al suo stesso interno, cercherò pertanto di analizzare tutto quanto è nelle mie possibilità per farli emergere in toto.

Leggi tutta la Tesi sul gioco di Massimiliano Riezzo.