“….Vorrei, direi, farei….”

Che maniere raffinate

ha il modo condizionale.

Mai che usi parole sguaiate,

non alza la voce per niente,

e seduto in poltrona

sospira gentilmente:

 

“Me ne andrei nell’Arizona,

che ve ne pare?

O forse potrei

fermarmi a Lisbona….

 

“…Vorrei, vorrei…

Volerei sulla luna

in cerca di fortuna.

E voi ci verreste?

Sarebbe carino,

dondolarsi sulla falce

facendo uno spuntino…

 

“Vorrei, vorrei…

Sapete che farei?

Ascolterei un disco.

No, meglio, suonerei

il pianoforte a coda.

Dite che è giù di moda?

Pazienza,

ne farò senza.

Del resto non so suonare…

 

“ Suonerei se sapessi.

Volerei se potessi.

Mangerei dei pasticcini

se ne avessi.

C’è sempre un se:

chissà perché

questa sciocca congiunzione

ce l’ha tanto con me”.