Tu che a Pisa giochi alla palla,
o lanci una trottola a Trento,
o tu, indiano di Bologna,
tu, cow-boy di Benevento,
tra vent’anni, dieci, sarai
senza meno il capitano
d’un’astronave lanciata su Venere, o più lontano…
O forse il timoniere
del razzo per l’Orsa maggiore?
Il radiotelegrafista,
il cuoco di bordo, il dottore?
E’ certo che andrai sulle stelle
come oggi si va in campagna:
lassù scriverai il tuo nome
che ora graffi sulla lavagna.
Noi poveri vecchi terrestri,
allora non disprezzare:
sì, saremo rimasti a terra,
ma ti abbiamo insegnato a volare.