Campagna tesseramento 2022

Nel 2019 e nel 2021 abbiamo celebrato i 30 anni della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, promulgata dall’ONU il 20 Novembre del 1989 e ratificata in Italia il 27 maggio del 1991. Nel mezzo, il 2020 ha visto l’inizio della crisi pandemica mondiale e in tutto il mondo, compresa l’Italia, è diventato evidente il ritardo culturale e politico di attenzione e rispetto verso i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze.  Al di là delle celebrazioni, nel triennio 2019/2021 non è stata colta l’occasione per fare una seria analisi di quanto ancora manca per applicare dopo 30 anni i diritti delle persone minorenni con adeguate leggi, risorse, politiche nazionali durature e solide; questa debolezza culturale è esplosa con la pandemia del 2020 e con quanto è accaduto – e sta ancora accadendo – successivamente al terribile lockdown di quella primavera. I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono stati gli ultimi “in agenda”, visti via via come untori, soggetti deboli da proteggere senza coinvolgimento, “utenti” di una scuola intesa esclusivamente come trasmissione di nozioni – o risorsa secondaria per consentire alle famiglie di lavorare – e non come “comunità educante”. Dal punto di vista dei diritti, ai minorenni e alle minorenni si presta attenzione al più con un approccio paternalistico di protezione e tutela, spesso a partire da emergenze che derivano direttamente dalla mancata attenzione precedente: il “ritardo educativo” (education loss) è così risolto in termini di giorni mancati di frequenza a scuola, la “comunità educante” viene affrontata solo per cercare sedi alternative in cui fare scuola, è considerato “normale” ignorare l’importanza della vita sociale, di comunità, affettiva, emotiva nella quotidianità delle persone minorenni e nelle diverse età.

Al di là di impegni e intenzioni spesso eccellenti, il punto centrale per un’associazione come Arciragazzi è che i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze continuano ad essere “minori”, non facenti parte a pieno titolo delle comunità. Non solo non è “educativo”, ma non è nemmeno efficace occuparsi – bene o male – di loro senza farlo “con” loro, senza raccogliere la sfida di condividere percorsi, processi, scelte e senza riconoscere che il loro paradigma di vita non può essere ricondotto esclusivamente ad ambiti di prestazione, produzione, economia. Riconoscere i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze come parte non marginale delle nostre comunità sposterebbe il centro del discorso, le priorità, le scelte. Per questa ragione abbiamo deciso di dedicare la tessera 2022 al “diritto al rispetto” dell’infanzia e dell’adolescenza, ricordando che 80 fa, il 6 agosto 1942, moriva Janusz Korczak, maestro e pedagogista polacco che seguì per scelta i suoi bambini del Ghetto di Varsavia destinati alla morte nel Lager nazista di Treblinka. Korczak teorizzò il diritto del bambino al rispetto come essere umano. La traccia pedagogica del suo lavoro è così importante che si ritrova sia nelle due Dichiarazioni sui diritti dei bambini del 1924 e 1959 sia nelle ragioni che portarono proprio la Polonia, durante l’anno internazionale del fanciullo del 1979, a proporre di andare oltre alla Dichiarazione dei diritti del 1959, verso lo strumento internazionale sui diritti delle persone minorenni più maturo ed efficace che è rappresentato dalla Convenzione ONU del 1989. Rispettare i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze significa rimettere al centro la portata educativa – e non solo di protezione loro o dei sistemi produttivi ed economici – delle nostre scelte adulte; significa fare lo sforzo di essere da una parte lungimiranti e dall’altra – e contemporaneamente – agganciati al presente, perché la loro vita si svolge qui e ora, in tempi che per le persone adulte sono “brevi” ma per loro determinanti; significa fare lo sforzo di coinvolgerli, nelle varie situazioni a scuola, in famiglia, nelle comunità, nelle scelte, adeguando noi i nostri modi, le nostre procedure e i nostri linguaggi alle loro competenze e non chiedendo il contrario. Questo è il centro dell’attenzione di Arciragazzi. Come rappresentato sulla tessera 2022 è la stella polare della nostra azione che si rivolge alla costellazione – non a caso e provocatoriamente l’Orsa Minore, simbolicamente per rappresentare coloro che sono chiamati “minori” – di tutti i bambini e i ragazzi, di tutte le bambine e le ragazze che sono più giovani e più grandi; con le trecce e senza; con culture, affettività, sessualità non solo presenti e importanti ma anche orientate in modo diverso, ma nello stesso cielo. Un cielo che non è solo “naturale”, ma che possiamo fare noi, inventandolo con il nostro ingegno, come fece Ives Klein con il suo blu, scelto come nostro sfondo.

Associazione Saltabanco - APS vuole essere tutto questo!

 

Maselli Andrea Carlo

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Tessera Associazione Saltabanco 2022

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