Io sono il calzolaio dei cavalli:
guardate che belle scarpine
preparo per puledri e puledrine.
Ma ecco una cliente,
accogliamola degnamente.
- Buongiorno, signorina!
(Sapete, è una cavallina)
- Qualcosa è capitato?
- Già, guardi, questo tacco è consumato,
ho un bello scalpitare,
impennarmi e scalciare,
non sprizza più scintille dal selciato.
In quattro e quattr’otto
si cambia la calzatura,
e la cliente fa un piccolo trotto
per provare la misura.
Ecco adesso un cavallo carrettiere,
gli servono quattro ferri di fatica.
- Mi badi, per piacere,
che di cartone non li voglio mica!
- Le pare? Di cartone?!
Mi ha preso forse per un imbroglione?
Io sono per sua norma, in fede mia,
il mago della mascalcia.
Le scarpe ch’io metto
un pezzo le dureranno:
vorrei poterle fare al mio bimbetto
che ne consuma sette paia all’anno!
Ma quello, ci scommetto,
con i suoi salti e balli
consumerebbe in due giorni
anche i ferri dei cavalli…