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La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

302. Un puntino di fuoco

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Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta un “I” senza puntino:

gliel’aveva soffiato via

un vento sventato

scambiandolo per il cappellino.

Rimasto così

senza testa,

che male ci resta

quel povero “I”,

davanti ai suoi fratelli e ai suoi cugini

tutti ricconi e pieni di puntini.

Ma una matita rossa

che passava di là

gli regalò un puntino di fuoco,

rosso come la mela,

così bello e fiammante

che tutta la parentela

per gelosia

ci fece una malattia.

303. Como nel comò

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

Una volta un accento

per distrazione cascò

sulla città di Como

mutandola in comò.

 

Figuratevi i cittadini

comaschi, poveretti:

detto e fatto si trovarono

rinchiusi nei cassetti.

 

Per fortuna uno scolaro

rilesse il componimento

e liberò i prigionieri

cancellando l’accento.

 

Ora ai giardini pubblici

han dedicato un busto

“A colui che sa mettere

gli accenti al posto giusto”.

304. La famiglia punto e virgola

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta un punto

e c’era anche una virgola:

erano tanto amici,

si sposarono e furono felici.

Di notte e di giorno

andavano intorno

sempre a braccetto.

“Che coppia modello-

la gente diceva-

che vera meraviglia

la famiglia Punto e Virgola”.

Al loro passaggio

in segno di omaggio

perfino le maiuscole

diventavano minuscole:

e se qualcuna, poi,

a inchinarsi non è lesta

la matita del maestro

le taglia la testa.

305. Il caso di una parentesi

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta

una parentesi aperta

e uno scolaro

si scordò di chiuderla.

Per colpa di quel somaro

la poveretta buscò un raffreddore,

e faceva uno sternuto

al minuto.

Passato il malore

fece scrivere da un pittore

il seguente cartello:

“chi mi apre, mi chiuda, per favore”.

306. L'ago di Garda

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta un lago, e uno scolaro

un po’ somaro, un po’ mago,

con un piccolo apostrofo

lo trasformò in un ago,

“oh, guarda, guarda-

la gente diceva-

l’ago di Garda!”

“Un ago importante:

è segnato perfino sull’atlante”.

“Dicono che è pescoso.

Il fatto è misterioso:

dove staranno i pesci, nella cruna?”

“E dove si specchierà la luna?”

“Sulla punta si pungerà,

si farà male…”

“Ho letto che ci naviga un battello”.

“Sarà piuttosto un ditale”.

Da tante critiche punto sul vivo

mago distratto cancellò l’errore

ma lo fece con tanta furia

che, per colmo d’ingiuria,

si rovesciò l’inchiostro

formando un lago nero e senza apostrofo.

307. Il punto interrogativo

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta un punto

interrogativo,

un grande curiosone

con un solo ricciolone,

che faceva domande,

a tutte le persone,

e se la risposta

non era quella giusta

sventolava il suo ricciolo

come una frusta.

Agli esami fu messo

in fondo a un problema

così complicato

che nessuno trovò il risultato.

Il poveretto, che

di cuore non era cattivo,

diventò per rimorso

un punto esclamativo.

308. Tragedia di una virgola

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018
C’era una volta
una povera virgola
che per colpa di uno scolaro
disattento
capitò al posto di un punto
dopo l’ultima parola
del componimento.
La poverina, da sola,
doveva reggere il peso
di cento paroloni,
alcuni perfino con l’accento.
Per la fatica atroce
morì. Fu seppellita
sotto una croce
dalla matita
blu del maestro,
e al posto dei crisantemi e semprevivi
s’ebbe un mazzetto
di punti esclamativi.

309. Il trionfo dello zero

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Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

C’era una volta

un povero Zero

tondo come un o,

tanto buono ma però

contava proprio zero

e nessuno lo voleva in compagnia

per non buttarsi via.

Una volta per caso

trovò il numero Uno

di cattivo umore perché

non riusciva contare

fino a tre.

Vedendolo così nero

il piccolo zero

si fece coraggio,

sulla sua macchina

gli offerse un passaggio,

e schiacciò l’acceleratore,

fiero assai dell’onore

di avere a bordo

un simile personaggio.

D’un tratto chi si vede

fermo sul marciapiede?

Il signor Tre che si leva il cappello

e fa un inchino

fino al tombino…

e poi, per Giove,

il Sette, l’Otto, il Nove

che fanno lo stesso.

Ma cosa era successo?

Che l’Uno e lo Zero

seduti vicini,

uno qua l’altro là

formavano un gran Dieci:

nientemeno, un’autorità!

Da quel giorno lo Zero

fu molto rispettato

anzi da tutti i numeri

ricercato e corteggiato:

gli cedevano la destra

con zelo e premura,

(di tenerlo a sinistra

avevano paura),

lo invitavano a cena,

gli pagavano il cinemà,

per il piccolo zero

fu la felicità

310. Sospiri

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

“….Vorrei, direi, farei….”

Che maniere raffinate

ha il modo condizionale.

Mai che usi parole sguaiate,

non alza la voce per niente,

e seduto in poltrona

sospira gentilmente:

 

“Me ne andrei nell’Arizona,

che ve ne pare?

O forse potrei

fermarmi a Lisbona….

 

“…Vorrei, vorrei…

Volerei sulla luna

in cerca di fortuna.

E voi ci verreste?

Sarebbe carino,

dondolarsi sulla falce

facendo uno spuntino…

 

“Vorrei, vorrei…

Sapete che farei?

Ascolterei un disco.

No, meglio, suonerei

il pianoforte a coda.

Dite che è giù di moda?

Pazienza,

ne farò senza.

Del resto non so suonare…

 

“ Suonerei se sapessi.

Volerei se potessi.

Mangerei dei pasticcini

se ne avessi.

C’è sempre un se:

chissà perché

questa sciocca congiunzione

ce l’ha tanto con me”.

311. Problemi di stagione

Dettagli
Categoria: filastrocche
Ultima modifica: 28 Maggio 2018

“Signor maestro, che le salta in mente?

Questo problema è un’astruseria,

non ci si capisce niente:

 

trovate il perimetro dell’allegria,

la superficie della libertà,

il volume della felicità…

 

Quest’altro poi

è un po’ troppo difficile per noi:

Quanto pesa una corsa in mezzo ai prati?

Saremo certo bocciati!”

 

Ma il maestro che ci vede sconsolati:

“son semplici problemi di stagione.

Durante le vacanze

troverete la soluzione”.

  1. 312. Il calamaio
  2. 313. Il gatto inverno
  3. 314. La scuola dei grandi
  4. 315. La luna di Kiev
  5. 316. Stelle senza nome
  6. 317. Il pianeta Bruscolo
  7. 318.Il satellite Filomena
  8. 319. L'ascensore
  9. 320. L'invenzione dei francobolli
  10. 321. Il gioco dei "Se"

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